
lezione
Lo scorso 17 ottobre รจ stato pubblicato il DM che definisce la ripartizione dei punti organico 2013 tra i diversi atenei italiani. Tale ripartizione, avvenuta secondo i criteri fissati per gli anni 2012 dalla Spending review del Governo Monti che imponeva un tetto massimo del 20% per il turn-over del personale universitario, ha prodotto questโanno dei risultati sconcertanti.
Mancando nel decreto qualsiasi formula di equilibrio, comโera la clausola di salvaguardia del DM punti organico 2012, che tentasse di contenere le disparitร giร esistenti nel sistema universitario italiano, lโutilizzo del solo criterio della sostenibilitร economico finanziaria degli atenei, basato sul rapporto tra tasse studentesche ed entrate ministeriali, da una parte, e spese per il personale e indebitamento, dallโaltra, ha esasperato le sperequazioni tra atenei, per cui alcuni atenei che potranno permettersi un turn-over inferiore al 7% ed altri che arriveranno fino al 212%. Un cosรฌ consistente incremento dei punti organico di alcuni รจ stato ottenuto solo penalizzando fortemente altri e realizzando quindi una netta distinzione tra gli atenei che potranno continuare a garantire, addirittura migliorandolo, il funzionamento delle proprie attivitร di didattica e ricerca e gli altri, che si troveranno sempre piรน in difficoltร nel mantenere anche solo un livello minimo di tali servizi.
Oltre a minare direttamente il funzionamento di molti atenei italiani, il nuovo DM punti organico metterร gli atenei piรน penalizzati in condizione di alzare vertiginosamente la contribuzione studentesca per poter garantire il proseguo delle proprie attivitร . E di qui, anche senza voler troppo viaggiare di fantasia, appare evidente quali potrebbero essere i prossimi passi: un aumento delle tasse metterebbe fuorigioco gli atenei piรน svantaggiati che, presi in questa contraddizione, si troverebbero con sempre meno iscritti e dunque un gettito sempre minore, giungendo alla condizione di chiudere. Mentre gli atenei che vantano un indicatore di sostenibilitร economico-finanziaria (ISEF) migliore sarebbero nella condizione di migliorare continuamente le proprie attivitร e di conseguenza la propria attrattivitร , per poi trovarsi in un sistema oligopolistico dove, chiuse le universitร piรน penalizzate, potrebbero alzare liberamente il livello della contribuzione studentesca.
Questo provvedimento รจ solo lโultimo di una lunga serie di provvedimenti approvati dal Ministro Carrozza e dai suoi predecessori, che mirano a creare delle universitร di serie B (โliceissimiโ con solo corsi triennali) e universitร di serie A (con percorsi magistrali di alta qualitร , ma a numero chiuso). Infatti con il DL Fare e il DM Programmazione Triennale 2013-15, il MIUR ha previsto un aumento della quota premiale del FFO legata, tra lโaltro, alle classifiche della VQR 2004-10. In questo modo, gli atenei che si sono classificati agli ultimi posti delle graduatorie dellโAnvur subiranno un ulteriore taglio nei trasferimenti statali.
Da anni denunciamo i rischi che comporterebbe un sistema polarizzato tra universitร di serie A e universitร di serie B, da anni scendiamo in piazza contro la retorica del merito e ci battiamo perchรฉ la contribuzione studentesca sia commisurata alle possibilitร di ognuno: come LINK – Coordinamento Universitario continueremo a mobilitarci nelle universitร di tutta Italia, dalle giornate di azioni e assemblee del 7 e 8 Novembre alle mobilitazioni del 15 e 16 Novembre, e chiediamo al Ministro Carrozza di dare un segnale fin da subito in controtendenza rispetto alle decisioni assunte fino ad adesso. Condividiamo e rilanciamo la proposta di ROARS di inserire nel DL Istruzione un emendamento per ristabilire la clausola di salvaguardia allโinterno del DM Punti Organico 2013.