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Pubblichiamo un comunicato degli studenti del De Lollis occupato di Roma
Dopo un’occupazione simbolica degli uffici Laziodisu tenutasi il 6 novembre e le assemblee sviluppatesi nelle giornate successive nei diversi studentati, gli studenti e le studentesse delle residenze universitarie questo pomeriggio hanno deciso di occupare lo studentato di via De Lollis per denunciare la vergognosa situazione del diritto allo studio che si sta verificando da mesi nella regione Lazio.
“E’ da settimane – afferma Valerio, studente residente a Valleranello – che ci mobilitiamo per far comprendere alle istituzioni di Laziodisu e all’amministrazione regionale la drammatica condizione in cui si trovano migliaia di studenti in questa regione. Sono 1200, quest’ anno, gli aventi diritto che non potranno risiedere all’interno degli studentati e nel contempo assistiamo ad una guerra tra poveri in cui gli idonei non vincitori e gli assegnatari sono costretti a contendersi i pochi posti letto, che in realtĂ di diritto spetterebbero ad entrambi. Come se non bastasse, con una delibera del luglio 2012, Laziodisu ha deciso di affittare fino al 20% delle stanze all’interno delle residenze universitarie, a prezzi di mercato, a soggetti che non ne avrebbero diritto.”
Questa mattina, secondo quanto promesso ai ragazzi dal direttore generale durante l’assemblea tenutasi la scorsa settimana, si sarebbe dovuta svolgere una seduta del Cda che avrebbe dovuto risolvere le problematiche che erano state poste nei giorni precedenti, tuttavia tale seduta non ha avuto luogo. La gestione di Laziodisu e più in generale dell’intera amministrazione regionale si è dimostrata fallimentare: anche per questo pretendiamo precise risposte da parte di chi, tra meno di tre mesi, sarà chiamato a governare.
Chiunque ambisca a diventare Governatore, deve chiarire con urgenza se il diritto allo studio, diritto sancito chiaramente dalla Costituzione, sarà o meno una priorità . “L’occupazione dello studentato andrà avanti, attraversando la data del 17 novembre Giornata mondiale per il Diritto allo Studio, fin quando non riusciremo ad ottenere ciò che da mesi rivendichiamo; questa volta non saranno sufficienti vuote promesse. Intendiamo, inoltre, creare un vero e proprio laboratorio in cui tutti gli studenti possano confrontarsi per riscrivere il diritto allo studio nella nostra regione, in particolare il c.d. “piano triennale”.